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L'empatia, quell'atteggiamento che può fare la differenza

Buongiorno a tutti,
oggi parliamo di EMPATIA e per iniziare vi propongo di leggere il suo significato. 

Dal dizionario

L'empatia è la capacità di comprendere stato d'animo, comportamenti ed emozioni altrui, ovvero di "mettersi nei panni dell'altro".

 

Naturalmente questo è uno dei tanti significati che troviamo nei diversi dizionari, ma l’ho trovato semplice e chiaro.

Non trovate interessante ed esaustiva la definizione che avete appena letto?

Riprendiamola in modo diverso… l’empatia è un’atteggiamento che dovrebbe permettermi di capire chi ho davanti, come si sente la persona che ho di fronte, quali gioie o disagi manifesta e aiutarmi a mettermi nei suoi panni, o almeno rendermi attento a non giudicarla o ferirla, ma piuttosto a essere uno strumento positivo, di incoraggiamento e conforto. 

Senza di l’empatia le nostre relazioni sarebbero superficiali dal punto di vista emotivo, paragonabili a rapporti commerciali.

Essere empatici non significa agire nei propri interessi, ma piuttosto preoccuparsi positivamente del prossimo.

 

 

Empatia non è uguale a simpatia

Spesso si ha tendenza a confondere simpatia con empatia ma sono processi diversi.

Essere simpatici con una persona significa comunemente voler provocare un sorriso con una battuta carina, mantenendo un atteggiamento cordiale, ma non in grado di connetterci con i sentimenti, i disagi e le preoccupazioni, identificandoci con la situazione del nostro prossimo. La simpatia non crea connessione, si limita alla cordialità superficiale del rapporto tra due o più persone.

L’empatia va ben oltre il mettersi nei panni di qualcun altro, di solito non è solo un fatto intellettuale, ma qualcosa di profondamente più emotivo. 

Le Neuroscienze hanno confermato che quando vediamo qualcuno soffrire, nel nostro cervello si attivano le aree che registrano il dolore. Ecco che in questo caso possiamo dire che il mimetismo è la componente che precede l’empatia. 

 

L’empatia è innata o si apprende?

Molte persone credono che nasciamo empatici, ma in realtà l’empatia è un comportamento che viene appreso. I bambini imparano a identificare e regolare le loro emozioni attraverso le interazioni con gli adulti, in primo luogo con i loro genitori. Quando gli adulti rispondono agli stati emotivi dei bambini, non creano solo le basi per la differenziazione dell’io, ma sviluppano la percezione dell’altro. Nel corso del tempo, quel seme si trasforma in empatia.

Potremmo continuare a lungo trattare questo interessante argomento, ma per il momento mi fermo qui…

Spero che questo primo approccio vi possa ispirare e far riflettere.

Non nasciamo empatici ma possiamo diventarlo ed essere uno strumento positivo nella vita di coloro che amiamo a prescindere dall'età.

 


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